Alla vigilia della partita tra l’Atalanta e il suo Milan, è morto nella notte tra sabato e domenica Cesare Maldini, noto e amato commissario tecnico della nazionale di calcio italiana. E’ stata la famiglia acomunicarlo con una nota domenica all’alba.
Maldini aveva 84 anni, era stato allenatore del Milan ed è il padre di Paolo, che ha seguito le sue orme nel campo del calcio.
Nato a Trieste nel febbraio del 1932, il suo esordio nel condo del pallone avvenne con la maglia della Triestina, il 24 maggio 1953; l’anno dopo è già capitano della squadra.
Dalla stagione 1954-1955 fino al 1966 ha militato nel Milan, disputando ben 347 partite, segnando 3 gol, vincendo 4 scudetti, una Coppa Latina e una Coppa dei Campioni. Nel 1963 era il capitano che alzò la prima Coppa dei Campioni vinta dai rossoneri battendo a Wembley il Benfica di Eusébio.
Nella sua ultima stagione ha giocato nel Torino.
L’avventura calcistica non si è esaurita nel 1967 quando ha concluso la sua carriera sportiva: è diventato poi uno stimatissimo allenatore, prima al Milan come vice di Nereo Rocco per tre stagioni, poi al Foggia, poi alla Ternana e infine in Serie C1 con il Parma, che Maldini porterà in Serie B.
Dal 1980 al 19 giugno 1986 è l’allenatore in seconda di Enzo Bearzot. Poi dal 1986 al 1996 è l’allenatore dell’Under-21, con la quale diventa per tre edizioni consecutive campione europeo; nel dicembre del 1996 diventa allenatore della Nazionale fino all’eliminazione subita dalla Francia, poi campione del mondo, ai calci di rigore a Francia 1998.
Il 2 febbraio 1999 assume il ruolo di capo e coordinatore degli osservatori del Milan e il 14 marzo 2001 va a sedere temporaneamente sulla panchina della squadra rossonera come direttore tecnico e Tassotti come allenatore, sostituendo Alberto Zaccheroni; di rilevanza il 6-0 nel derby durante i soli 3 mesi della loro gestione. Il 17 giugno a fine campionato, concluso al 6º posto, ritorna al suo ruolo, sostituito in panchina da Fatih Terim. Il 19 giugno gli viene assegnato un secondo compito: farà il consigliere tecnico dell’allenatore turco.
Il 27 dicembre diventa C.T. del Paraguay in vista dei Mondiali 2002. Riesce a qualificarsi per i mondiali in Corea del Sud e Giappone, diventando il più vecchio allenatore del torneo all’età di 70 anni, record poi battuto nell’edizione 2010 da Otto Rehhagel con i suoi 71 anni. Il 15 giugno 2002 viene sconfitto dalla Germania agli ottavi di finale e si dimette
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