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Bonino: la tragedia Regeni squarcia il velo sulle torture in Egitto

Emma Bonino commenta la vicenda della scomparsa e dell'uccisione del giovane italiano Al Cairo a margine del convegno "Mediterraneo e Medio Oriente" promosso dalla Fondazione A.J. Zaninoni e dall'onorevole Pia Locatelli.

“La tragedia di Giulio Regeni aiuterà tutti noi a squarciare il velo dell’omertà di una serie di problematiche sulle torture e sulla detenzione in carcere che in Egitto sono molte diffuse”.

Così Emma Bonino ha commentato la vicenda della scomparsa e dell’uccisione del giovane italiano Al Cairo a margine del convegno “Mediterraneo e Medio Oriente” promosso dalla Fondazione A.J. Zaninoni e dall’onorevole Pia Locatelli.

Molti i giovani e tantissime personalità del mondo dell’economia e della politica bergamasca hanno assistito all’incontro al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo. Prima di salire sul palco, Emma Bonino ha incontrato per un colloquio strettamente privato Filippo Maria Pandolfi. (Qui sotto nella foto).

Emma Bonino e Pandolfi

“Il mio timore è che salti l’Europa – ha affermato Emma Bonino –. Sto mettendo tutte le mie energie perché questo non succeda. Nel mondo globalizzato se non c’è l’Europa… Temo che l’Europa salti senza neanche esserne coscienti. Far saltare Shengen sarebbe devastante. A parte il costo, miliardi per segnare i confini per esempio…”.

“Io sono un’appassionata federalista, sono una spinelliana  e penso, anche se non è popolare, che dobbiamo andare avanti con gli Stati Uniti d’Europa – ha aggiunto -. Certo siamo a metà del guado, o stai lì o vai avanti e ad andare avanti pensano pochissimi. Siamo usciti dalla Seconda Guerra Mondiale distrutti: in 60 anni grazie al progetto europeo e anche agli aiuti del piano Marshall, siamo diventati il continente più ricco in termini di benessere umano.  Prima di buttare il bambino con l’acqua sporca pensiamoci bene e guardiamo cosa ci ha dato l’Europa”.

“Ditelo ai vostri figli che prendono tutto per scontato – ha concluso Bonino -. Tornare indietro è rischioso, politicamente ed economicamente. Ritorno alla lira? Vi sembra utile? Siamo realisti e guardiamo i fatti: dal 2008 al 2014 l’Europa ha dato visti di lavoro a 2,5 milioni di extraeuropei all’anno. A statunitensi, brasiliani, cinesi, turchi…. In giro per il mondo c’è l’8,2% della popolazione italiana. Questa è la realtà. L’Ungheria è il Paese che oggi ha la politica più razzista, eppure in giro per l’Europa ci sono 600mila ungheresi. La mobilità delle persone è fenomeno presentissimo e inevitabile”.

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